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Cosa sono i backlink e a cosa servono

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I backlink sono una componente essenziale della SEO, in quanto aiutano i motori di ricerca a capire la rilevanza e il valore di un sito web.

Cosa sono

Un backlink è un collegamento tra due siti web e rappresenta un fattore importante per determinare il posizionamento delle pagine nei risultati dei motori di ricerca (SERP).

I backlink vengono chiamati anche “link in entrata” ovvero “inbound link”.

A livello HTML si inseriscono tramite l’utilizzo del markup:

<a href=”https://www.serviziposizionamento.com”>Servizi Posizionamento</a>

Nella maggior parte dei casi, chi utilizza un editor per pubblicare i contenuti online, come nelle piattaforme WordPress, Wix e simili, troverà il simbolo dell’anello della catena.

Basta selezionare la parola o la frase e inserire il link sotto forma di collegamento web.

La parola o frase che contiene il link si definisce “anchor text” o ancoraggio, e viene preso in considerazione da Google per valutare la pertinenza del backlink.

Lo scopo del link è quello di offrire un collegamento, quindi una risorsa esterna:

  • per approfondire un argomento trattato;
  • per rimandare a quella pagina;
  • per consentire un collegamento immediato, senza dover inserire l’URL completo nella barra di navigazione del browser.

I backlink sono uno dei fattori che i motori di ricerca come Google utilizzano per determinare il punteggio di una pagina, cioè la sua qualità intrinseca e la sua rilevanza per una determinata ricerca.

In ambito SEO dunque rivestono un ruolo molto importante. Vengono considerati se non il primo, uno dei più importanti fattori di posizionamento.

Google parte dal presupposto che se altri siti citano un sito e si collegano ad esso (esempio il tuo sito, che viene linkato da altri), questo debba essere valido e pertinente.

Più backlink una pagina o un sito (dominio) riceve, maggiori sono le possibilità che salga ai primi posti nei risultati del motore di ricerca.

L’algoritmo PageRank di Google è comunque aggiustato da vari fattori, per questo motivo l’esito di una campagna di backlink non è scontato.

E anzi occorre fare attenzione. Non tutti i backlink guadagnati avranno lo stesso effetto!

Un backlink di alta qualità e valore, che concorre a posizionare meglio il sito si contraddistingue, per possedere alcune caratteristiche:

Pertinenza

Un backlink di qualità deve essere pertinente al contenuto del sito web a cui si collega.

Ad esempio, un backlink da un sito web relativo agli animali domestici a un sito web che vende accessori per animali.

Meglio ancora se questa pertinenza è estesa a tutto il dominio e non alla singola pagina che inserisce il backlink.

Consiglio: è molto più semplice ottenere backlink da siti in tema, se si creano contenuti di alto valore, che quei siti possono ritenere utili per i loro lettori.

Autorevolezza

Un backlink di qualità deve provenire da un sito web considerato autorevole nel suo settore o nella sua nicchia.

La misura dell’autorevolezza può essere dedotta analizzando il traffico, il numero e la qualità dei backlink in entrata, se è conosciuto nella rete.

Esistono strumenti che forniscono delle misure di questo tipo, come Semrush, Moz, Ahrefs. Google ufficialmente non riconosce termini come Domain Rating, Domain Authority e simili. La misura del PageRank di un sito non viene resa pubblica.

Affidabilità

Il link in entrata dovrebbe provenire da siti web considerati affidabili e rispettabili.

Di che tipo di siti parliamo? Be’, considera fattori quali l’età del sito, la storia del dominio e la reputazione online complessiva.

Rientrano nel discorso il numero e la qualità delle recensioni, le citazioni presenti online, la riconoscibilità del marchio o del nome del dominio, la presenza di elementi che ne rendono facile l’identificazione.

Puoi controllare la storia del dominio su Wayback Machine di Archive.org e naturalmente vedere come viene considerato online, in siti come TrustPilot, nei forum di settore o in generale considerando la sua presenza su Google (è indicizzato?).

Naturalezza

Il backlink deve essere ottenuto in modo naturale, piuttosto che attraverso tattiche manipolative o di spam.

Un backlink acquistato o scambiato con altri link non è considerato naturale e può essere penalizzato dai motori di ricerca.

Google vieta espressamente la partecipazione a schemi di link ed è in grado di scovare dei pattern ripetitivi, tipici dei backlink non naturali.

Controllo Editoriale

Un backlink di qualità dovrebbe provenire da un sito web che ha il controllo editoriale sui contenuti delle sue pagine. In altre parole, il sito deve aver rivisto e approvato il contenuto che include il backlink.

Evita quindi inserimenti automatici contrassegnati da scritte come “Aggiungi URL” e in generale l’iscrizione a directory automatizzate, prive di controllo editoriale, che non aggiungono alcun valore al sito.

In definitiva, la qualità del backlink dipende da una combinazione di questi fattori.

Il mio consiglio – che metto in pratica per i clienti – è quello di creare almeno un contenuto che rappresenti lo stato dell’arte dell’attività del sito. Così che possa essere preso come punto di riferimento da altri siti.

Non è un caso che in alcuni miei siti, i testi siano stati presi anche come fonte per le tesi di laurea degli studenti, ottenendo backlink indiretti dai siti delle università.

Crea un grande contenuto

Un contenuto di valore, utile, altamente informativo, che rappresenta il meglio del settore, così coinvolgente che altri utenti vorranno farlo conoscere. Il classico contenuto che si cita per mostrarlo agli altri nei blog, nei forum, sui social media.

Guest post su blog di settore

Fornire la propria opinione da esperto aiuta in generale a rinforzare l’elemento di esperienza (la prima E del principio E-E-A-T) e autorevolezza dell’autore del sito.

Offrirsi come autori per siti di settore, al fine di fornire approfondimenti o spunti di discussione, è un buon modo per guadagnare un link e accreditarsi come esperto.

I guest post anonimi su siti generalisti non hanno assolutamente lo stesso effetto.

Fai quindi attenzione a chi ti propone un pacchetto backlinks economici e non. Il controllo editoriale è fondamentale per sapere su che sito verrà pubblicato il link in entrata.

Con questa tecnica proponi a dei proprietari di siti, di linkare il tuo sito al posto di un altro, quando questo collegamento è interrotto o spezzato perché la risorsa non è più disponibile.

Outreach o proposta di inserimento

Chiedi al proprietario di un sito di aggiungere la tua pagina tra quelle che lui ha linkato, se ritieni che sia utile come risorsa per i suoi lettori.

Puoi raggiungerlo tramite e-mail, modulo contatti o profilo nei social media.

Partecipazione a forum e discussioni di settore

Le comunità online, come i blog, i forum, i subreddit, Twitter sono spazi di discussione dove è possibile partecipare per farsi conoscere.

Se le persone apprezzano la tua risorsa, la proporranno ai loro lettori.

Quando si fa una campagna di backlink occorre evitare errori grossolani che possono compromettere il posizionamento.

Google ha dichiarato più volte che non tiene conto di backlink frutto di manipolazione.

  1. Non comprare backlink da siti come Fiverr e possibilmente non comprarli affatto, a meno che non ci sia uno stretto controllo editoriale e tu non stia pagando la creazione di un contenuto da pubblicare sotto forma di guest post di vero valore, a tuo nome.
  2. Evita il ricorso a siti spam, raffica di commenti, iscrizioni e pubblicazioni su portali di “article marketing” o “social bookmarking” ormai datati e considerati spam.
  3. Non over-ottimizzare l’anchor text, cioè la parola o la frase che contiene il backlink. Non solo non è naturale, ma non è nemmeno utile dal momento che ti auspichi che un contenuto si posizioni per più keyword.

È possibile chiedere a Google di non calcolare determinati backlink, se li si considera spam e fonte di problemi per il sito, tramite lo strumento “Rifiuta Link“, collegato a Search Console.

Google sconsiglia di usare lo strumento, perché tende a non considerare nel calcolo complessivo i link spam.

Anzi, ci sono stati casi in cui usare questo strumento si è rivelato controproducente.

Di norma i backlink sono “dofollow”. Questo significa che contengono un’istruzione di “essere seguiti” dal motore di ricerca.

Quando un link è dofollow (se non viene specificato, lo è di default), esso trasferisce il PageRank alla pagina target.

In altre parole, concorre a migliorare il posizionamento della pagina linkata.

L’attributo nofollow, invece, indica a Google di non seguire il link. Ma in questo caso va specificato, altrimenti verrà considerato dofollow.

Quando un motore di ricerca incontra un link nofollow, non trasmette alcuna autorità o rilevanza alla pagina collegata.

La scelta di impostare il nofollow può essere dunque strategica, e Google consiglia di farlo quando si è incerti se la risorsa che si sta linkando non abbia i requisiti di cui sopra.

Ovviamente, acquisire un backlink nofollow non porta vantaggi in termini di ranking.

Ma Google può utilizzare l’informazione contenuta in esso (ad esempio il contesto testuale in cui è inserito e l’anchor text) per altre valutazioni sull’indicizzazione.

Altri attributi legati al link sono:

  • ugc” cioè “contenuto generato dall’utente”, quando è un ospite del sito a creare il link, ad esempio in un’area commenti o in un forum
  • sponsored” quando si tratta di un link sponsorizzato e quindi a pagamento, come forma di pubblicità.

Esistono diversi tool online per verificare i backlink di un sito. Molti sono a pagamento, ma offrono delle funzionalità limitate nella versione gratuita.

Google Search Console: strumento gratuito fornito da Google che consente di monitorare il rendimento del sito web nei risultati di ricerca. Fornisce inoltre informazioni sui backlink che puntano al vostro sito. È possibile utilizzare questo strumento per controllare i backlink del proprio sito, ma non quelli di altri siti.

Ahrefs Backlink Checker: utilizzato da molti professionisti SEO per controllare i backlink. Fornisce informazioni sul numero di backlink, sui domini di riferimento e su altre metriche importanti.

Moz Link Explorer: fa le stesse cose che fa il precedente e assegna un punteggio sia ai link in entrata, sia al dominio che li riceve: DA e PA (cioè autorità del dominio e della pagina), oltre a un punteggio di spam.

SEMRush: svolge le stesse funzioni dei precedenti, fornisce degli strumenti di comparazione e di rilevazione dello spam. Ad esempio, si possono controllare i backlink di un sito in rapporto a un altro. Si possono creare elenchi di liste di backlink tossici che sarebbe meglio far eliminare o rinnegare.

Majestic SEO: tool che si occupa principalmente di backlink, della loro evoluzione nel tempo e della freschezza con la quale vengono creati o ricevuti. Fornisce anch’esso delle metriche molto note in ambito SEO: il trust flow e il citation flow.

Quando si utilizza uno di questi strumenti, è importante considerare la qualità complessiva dei backlink, piuttosto che solo la quantità.

Il discorso si estende a tutta la materia dei backlink.

L’ideale è sempre produrre contenuti, offrire valore, creare un sito web o contenuti che forniscano un’esperienza di navigazione appagante.

A volte basta un semplice contenuto per attirare backlink spontanei, e il loro valore tende poi a influenzare in maniera positiva il resto del sito.

Ricordati che Google si aspetta che un sito acquisisca backlink nel tempo, a testimonianza di un buon lavoro svolto. E che pertanto, prima di procedere a una campagna di acquisizione di link in entrata, è bene soffermarsi sulla creazione di contenuti di alto valore.

Un altro errore da non commettere, indirettamente legato ai backlink, è quello di pubblicare tanto contenuto tutto insieme, che poi non acquista valore e non prende né traffico, né backlink.

La tattica migliore è produrre contenuti in serie, di sostegno a un super contenuto, destinato a guadagnare link in entrata in modo naturale.


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